Il 15 ottobre 2021 i carabinieri della Stazione di Santa Fiora sono intervenuti a seguito di una richiesta di soccorso da parte di una giovane donne che dichiarava al 112 di essere stata rinchiusa dal proprio convivente in casa e di non poter uscire dall’appartamento, sito al primo piano di un edificio della Frazione Bagnore di quel comune.
Portatisi immediatamente sul posto, i militari hanno costatato che effettivamente la giovane non era in grado di uscire di casa, in quanto il convivente, operaio edile di origine albanese, prima di recarsi a lavoro, aveva chiuso la porta a chiave, privandola del suo telefono cellulare per non consentirle di chiamare amici e parenti. Rintracciato l’uomo, i carabinieri liberavano la donna, provvedendo a far intervenire i sanitari del 118.
La donna, infatti, era in stato di grande agitazione e lamentava di essere stata percossa dal compagno che le aveva cagionato lievi contusioni accertate dai sanitari. L’attivazione del protocollo previsto nei confronti di donne e minori in caso di maltrattamenti, c.d. “codice rosso” ha evidenziato un trascorso di convivenza con il convivente, suo coetaneo, conosciuto circa un anno prima, segnato progressivamente da atteggiamenti sempre più aggressivi, sia sotto l’aspetto verbale che fisico, determinati dalla crescente gelosia dell’uomo nei riguardi della donna, che lo spingevano in modo ossessivo a controllarle il telefono, ad offenderla, giungendo a picchiarla ed a segregarla in casa, in almeno due occasioni.
La ragazza aveva conosciuto il suo compagno qualche mese fa in provincia de L’Aquila, durante i festeggiamenti del capodanno. Da quell’incontro, i due hanno iniziato a frequentarsi, fino a giungere, nella primavera scorsa, alla decisione di andare a convivere. Le esigenze di lavoro di lui, hanno spinto la coppia a stabilirsi nella frazione Bagnore di Santa Fiora già dalla fine di settembre, ove pian piano l’atteggiamento dell’uomo ha cominciato a mutare, diventando sospettoso e possessivo, accusando la donna immotivatamente di non essergli fedele, offendendola e maltrattandola. L’intervento dei Carabinieri ha consentito alla donna di porre fine ad un incubo e tornare libera di decidere della sua vita. L’uomo è stato deferito in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona.